Anoressia Bookmark and Share


Tra i disturbi del comportamento alimentare si annovera, oltre alla bulimia ed a qualche altra forma atipica, la più conosciuta anoressia nervosa, della quale vorremmo occuparci in questa nota.
L'anoressia nervosa colpisce circa lo 0,5-1% della popolazione femminile, tra i 12 ed i 19 anni, quasi esclusivamente nei paesi industrializzati, dove vi è abbondanza di cibo e la magrezza viene generalmente valutata come una caratteristica positiva.
Il disturbo prevale nettamente nel sesso femminile, anche se, negli ultimi anni, sembra che il 5% dei nuovi casi interessi giovani maschi. Il gruppo più a rischio, comunque, è senza dubbio quello delle donne bianche in giovane età, appartenenti a ceti sociali medio-elevati, per quanto alcuni Autori siano dell'avviso che le donne affette da anoressia nervosa possono appartenere a tutti i livelli socioeconomici e culturali.

LE CAUSE
Le cause dell'anoressia nervosa non sono state ancora completamente chiarite, anche se la maggior parte degli studiosi è ormai orientata verso una genesi prevalentemente psichiatrica, opinione che tuttavia rimane ancora oggetto di qualche controversia.
Indipendentemente dai fattori causali e scatenanti la risposta rimane sempre un disturbo grave del comportamento alimentare, rappresentato dalla paura ossessiva d'ingrassare (la "fobia del peso" secondo i vecchi Autori), il cui trattamento risulta in genere piuttosto difficile.

LA DIAGNOSI
Per quanto riguarda la diagnosi, questa può essere posta in via presuntiva sulla base di alcuni criteri clinici che comprendono il riscontro di un importante calo ponderale (15% o più), la mancanza di una patologia organica che possa spiegare il calo ponderale, la riduzione drastica dell'assunzione di cibo con o senza vomito indotto e/o ricorso a lassativi, assenza di patologie psichiatriche che possano interferire sulla alimentazione e, nelle donne, amenorrea per almeno tre cicli consecutivi.
Il quadro clinico è caratterizzato da un grave stato di deperimento (le giovani pazienti sembrano appena uscite da un campo di concentramento), che tuttavia non impedisce una notevole attività fisica che talvolta si accompagna anche ad un esagerato dinamismo.
Le anorettiche negano sempre di avere fame, non accusano mai stanchezza o affaticamento. Quando motivi di vario genere le obbligano ad alimentarsi (a loro giudizio in modo eccessivo), provvedono a provocarsi il vomito nel più breve tempo possibile.
L'amenorrea , come abbiamo osservato, è sempre presente e la sua comparsa può essere anteriore al calo ponderale di grado elevato. La pelle è sottile, secca e ricoperta da una sottile peluria. I peli del pube ed i tessuti mammari sono normali.
Senza entrare in altri particolari (puttosto complessi per il lettore comune) diremo che, dal punto di vista endocrinologico, vi è certamente anche una disfunzione dell'ipofisi e dell'ipotalamo, ma probabilmente da considerare secondaria allo stato di denutrizione.

LA TERAPIA
Nei casi più gravi la terapia più efficace consiste, anzitutto, nel ricovero ospedaliero (in reparto psichiatrico, secondo alcuni) dove può essere tentata una psicoterapia d'appoggio.
Se la paziente continua a rifiutare il cibo si deve ricorrere all'alimentazione forzata con sonda esofagea (non ci sono alternative), cercando di convincere la paziente a mangiare da sola e ad evitare così l'ausilio della sonda.
Quando, dopo alcune settimane, si riesce ad ottenere un aumento di peso si osservano, nello stesso tempo, variazioni positive nel comportamento della paziente che, talvolta, continua a migliorare anche a casa, spesso con l'aiuto di antidepressivi. Le recidive, comunque, sono frequenti.

Skuola.it © 2023 - Tutti i diritti riservati - Cookie&Privacy policy - CONTATTACI
ULTIME RICERCHE EFFETTUATE